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Foto "La tregua di Natale"

Siamo nel lontano 24 dicembre 1914 e il caporale Leon Harris (13esimo battaglione del London Regiment) scrive una lettera ai genitori: «È stato il Natale più meraviglioso che io abbia mai passato. Eravamo in trincea la vigilia di Natale e verso le otto e mezzo di sera il fuoco era quasi cessato. Poi i tedeschi hanno cominciato a urlarci gli auguri di Buon Natale e a mettere sui parapetti delle trincee un sacco di alberi di Natale con centinaia di candele. Alcuni dei nostri si sono incontrati con loro a metà strada e gli ufficiali hanno concordato una tregua fino alla mezzanotte di Natale. Invece poi la tregua è andata avanti fino alla mezzanotte del 26, siamo tutti usciti dai ricoveri, ci siamo incontrati con i tedeschi nella terra di nessuno e ci siamo scambiati souvenir, bottoni, tabacco e sigarette. Parecchi di loro parlavano inglese. Grandi falò sono rimasti accesi tutta la notte e abbiamo cantato. È stato un momento meraviglioso e il tempo era splendido, sia la vigilia che il giorno di Natale, freddo e con le notti brillanti per la luna e le stelle»

Quanto racconta il nostro buon Caporale non è stato l'unico caso lungo le trincee. In una lettera che scrive alla sua famiglia del 28 dicembre, il bavarese Josef Wenzl racconta di essere rimasto del tutto incredulo quando uno dei soldati della sua unità gli raccontò di aver passato il giorno di Natale scambiando souvenir con gli inglesi. Spuntata l’alba del 26 dicembre vide egli stesso i soldati britannici uscire dalle trincee per parlare e scambiarsi oggetti ricordo.

Queste storie furono riportate dai giornali dell’epoca come Il Manchester Guardian, che nel 31 dicembre 1914, titolava: «Tregua di Natale al fronte — I nemici giocano a calcio — I tedeschi ricevono un amichevole taglio di capelli».

La “tregua di Natale” fu spontanea e senza alcun via libera dai rispettivi comandi militari. A documentare questi avvenimenti, oltre che le cronache dei giornali e dei militari, rimane questa splendida foto.

Pubblicato in: Storie e interviste

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